Un ragazzino di cui non faccio il nome per tutelarlo (Samuel Mereu, già individuati tutti i social), fra le risate e l'incitamento di due ragazzine che copro con l'anonimato (Alessia Barrili e Sara Tagliaferei) di cui una lo filma, scaglia un gattino vivo nel dirupo.
Postano il video sui social.

Nel giro di venti minuti lo beccano, triangolando il punto esatto dove è avvenuto il fatto.
Si scatena la furia dei social, fra le solite peggio bestie e gli animalisti.
I tre chiudono gli account social, le madri cercano di difendere i figli dicendo "è una bravata", dicendo "era già morto", dicendo "non riconosco mia figlia".
Enrico Rizzi, di professione animalista, organizza immediatamente una manifestazione di protesta direttamente a Lanusei. Gente per le strade, urla.
Il ragazzino, terrorizzato dalle minacce di morte e di "sappiamo chi sei, non puoi più uscire, ti veniamo a prendere", si scusa, cancella i profili, da altri profili si scusa ancora.
Poi si sente dire "per un bambino non facevate tutto sto casino", e "il gattino era già morto" (palle).
E boh, per una volta la furia animalesca dei social non la condanno. Avete fatto una cazzata inconcepibile vantandovene. Ci sono conseguenze, spiacevoli. Ve le sciroppate.