Si chiamava Asperger, ma ci dava noia sembrare nazisti!
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Il Signore del Castello, i Guardiani e i Dignitari PRESUPPONGONO che chiunque anche solo metta piede in queste sale abbia letto il Regolamento. "Non lo sapevo" non esiste.
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- Rebecca
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Si chiamava Asperger, ma ci dava noia sembrare nazisti!
Partiamo da una base semplice: spesso la rappresentazione nei media di cosa significhi autismo o ADHD è assolutamente limitata e spesso pure scorretta.
Quando si parla di neurodivergenze, soprattutto di autismo, si deve immaginare uno spettro, esattamente come quello dei colori. Non esiste un tipo specifico di autistico, ma spesso tra persone autistiche si hanno dei tratti prevalenti in comune.
Non ho i titoli per parlare di tutto, ma posso raccontarvi la mia esperienza da neurodivergente.
A marzo di quest’anno, dopo anni di terapia, diversi test e robe varie ed eventuali, ho finalmente ottenuto una diagnosi definitiva e completa: autismo con livello di supporto 1, deficit di attenzione e iperattività dell’adulto (ADHD) e, per non farci mancare niente, sindrome ossessivo compulsiva. Quest’ultima è una conseguenza, almeno in modo parziale, delle due neurodivergenze.
I livelli di supporto non corrispondono a quanto è grave l'autismo, poiché non esiste un autismo più o meno grave. I livelli riguardano prevalentemente le compromissioni o le comorbidità (cioè la compresenza di altre disabilità o compromissioni intellettive). Io sono autosufficiente, in grado di prendermi cura di me stessa e degli altri, sono verbale, vale a dire che parlo e non ho compromissioni di tipo cognitivo. il mio bisogno di supporto è quindi “basso”. Ciò non toglie che le difficoltà non siano poche.
Il supporto che può essermi necessario riguarda la gestione organizzativa di alcune cose, e dei burnout o meltdown a seconda di come il mio cervello decide di resettarsi.
I miei tratti autistici specifici riguardano prevalentemente alcuni aspetti, che ora vi elenco, ma nello specifico ci andrei in un commento a parte se vi interessa sapere cosa sono in generale e come io li vivo: l'ipersensibilità sensoriale, le scarse capacità relazionali, i controsensi organizzativi, l'incapacità di gestire i cambiamenti, la ripetitività e la prevedibilità, la necessità di trovare soluzioni, la forte presenza di interessi assorbenti.
Per quanto riguarda l'ADHD, riguarda soprattutto l’iperattività mentale, che a sua volta attiva la presenza di pensieri intrusivi, che possono a loro volta portare a fasi depressive importanti. Questa è l'unica cosa che tengo a bada farmacologicamente, perché può essere davvero sfiancante sentire che la testa non si ferma mai, e più vorresti silenzio più, quella che viene chiamata voce narrante, ha qualcosa da dire. No non sento le voci, sono io che penso, ma penso e collego cose che spesso non hanno collegamenti reali.
A margine resta che non ho mai imparato a stare seduta composta, che non so stare ferma per più di qualche minuto e trovo comode e rilassanti delle posizioni che sfidano qualsiasi logica. Non capisco mai qual è il mio turno per parlare se siamo in gruppo, e se devo dire una cosa non so trattenermi dal farlo, cosa che può sfociare nell'oversharing (anche qui c'è molto da dire). Restare in focus richiede un dispendio energetico non da poco. Ciononostante quando sono in hyperfocus mi puoi pure urlare nelle orecchie ma non ti sento. E lì, mi scordo pure di bere.
La sindrome ossessivo compulsiva, riguarda il controllo. Non delle persone, non ho mai avuto il desiderio di controllare nessuno. Io non so lavorare in gruppo, sono una perfezionista, maniaca del pulito e dell'ordine (eccezion fatta per l'armadio quello è un disastro totale). La casa la gestisco io, i documenti, le scadenze, le spese, le pulizie, sono roba mia. E se le fa qualcun altro sto male finché non rifaccio io o non controllo sia stato fatto come avrei fatto io. Ma riguarda solo la mia sfera. Certo è che se mi viene chiesto "mi aiuti a ordinare casa" ti ringrazio ed è capace pure che ti pago io per farlo. Rimettere in ordine mi calma, mi tranquillizza, mi appaga.
A corollario di questo ci sono le crisi che si distinguono in burnout o meltdown. Nessuna delle due particolarmente simpatica, nessuna delle due va contenuta fisicamente perché peggiora solo la situazione. I burnout sono crisi più esplosive, possono sfociare anche in autolesionismo involontario, se prolungati e non sfogati possono sfociare in crisi depressive, somigliano a crisi di rabbia a volte. Queste ho imparato a prevenirle ben prima di sapere cosa fossero e perché arrivassero: esco, cammino, mi sfogo, piango, urlo, parlo con persone di fiducia o chiamo la psicologa. I meltdown purtroppo per me, non posso prevenirli. Sono un sistema difensivo del sistema neurologico: quando è troppo, alcune funzioni si spengono per un po'. Somigliano sul momento, almeno per me, ad attacchi di panico e si presentano (nel mio caso) soprattutto quando sono sottoposta a troppi stimoli sensoriali o a troppa pressione sociale e, ad esempio, mi viene richiesto di evitare di fare stimming.
Tutti facciamo stimming: giocare con la penna, scrocchiare le dita, arrotolarsi i capelli intorno a un dito, dondolare la gamba... qualsiasi gesto ripetuto che vi aiuti a concentrarvi o vi serva da sfogo è stimming. In assenza di neurodivergenza, imporvi di non farlo non vi da alcun fastidio. In me è come tappare una pentola a pressione. Io devo farlo, impormi di non farlo è doloroso fisicamente, aumenta il desiderio di farlo, e accelera in maniera considerevole l'attività neurologica fino a portarla al reset.
Già così è un pippone, ma è tutto raccontato in modo molto superficiale a tratti non proprio preciso, ma ho pensato fosse il caso di evitare un trattato.
Sono un botto di informazioni. Chiedete e vi sarà detto
Quando si parla di neurodivergenze, soprattutto di autismo, si deve immaginare uno spettro, esattamente come quello dei colori. Non esiste un tipo specifico di autistico, ma spesso tra persone autistiche si hanno dei tratti prevalenti in comune.
Non ho i titoli per parlare di tutto, ma posso raccontarvi la mia esperienza da neurodivergente.
A marzo di quest’anno, dopo anni di terapia, diversi test e robe varie ed eventuali, ho finalmente ottenuto una diagnosi definitiva e completa: autismo con livello di supporto 1, deficit di attenzione e iperattività dell’adulto (ADHD) e, per non farci mancare niente, sindrome ossessivo compulsiva. Quest’ultima è una conseguenza, almeno in modo parziale, delle due neurodivergenze.
I livelli di supporto non corrispondono a quanto è grave l'autismo, poiché non esiste un autismo più o meno grave. I livelli riguardano prevalentemente le compromissioni o le comorbidità (cioè la compresenza di altre disabilità o compromissioni intellettive). Io sono autosufficiente, in grado di prendermi cura di me stessa e degli altri, sono verbale, vale a dire che parlo e non ho compromissioni di tipo cognitivo. il mio bisogno di supporto è quindi “basso”. Ciò non toglie che le difficoltà non siano poche.
Il supporto che può essermi necessario riguarda la gestione organizzativa di alcune cose, e dei burnout o meltdown a seconda di come il mio cervello decide di resettarsi.
I miei tratti autistici specifici riguardano prevalentemente alcuni aspetti, che ora vi elenco, ma nello specifico ci andrei in un commento a parte se vi interessa sapere cosa sono in generale e come io li vivo: l'ipersensibilità sensoriale, le scarse capacità relazionali, i controsensi organizzativi, l'incapacità di gestire i cambiamenti, la ripetitività e la prevedibilità, la necessità di trovare soluzioni, la forte presenza di interessi assorbenti.
Per quanto riguarda l'ADHD, riguarda soprattutto l’iperattività mentale, che a sua volta attiva la presenza di pensieri intrusivi, che possono a loro volta portare a fasi depressive importanti. Questa è l'unica cosa che tengo a bada farmacologicamente, perché può essere davvero sfiancante sentire che la testa non si ferma mai, e più vorresti silenzio più, quella che viene chiamata voce narrante, ha qualcosa da dire. No non sento le voci, sono io che penso, ma penso e collego cose che spesso non hanno collegamenti reali.
A margine resta che non ho mai imparato a stare seduta composta, che non so stare ferma per più di qualche minuto e trovo comode e rilassanti delle posizioni che sfidano qualsiasi logica. Non capisco mai qual è il mio turno per parlare se siamo in gruppo, e se devo dire una cosa non so trattenermi dal farlo, cosa che può sfociare nell'oversharing (anche qui c'è molto da dire). Restare in focus richiede un dispendio energetico non da poco. Ciononostante quando sono in hyperfocus mi puoi pure urlare nelle orecchie ma non ti sento. E lì, mi scordo pure di bere.
La sindrome ossessivo compulsiva, riguarda il controllo. Non delle persone, non ho mai avuto il desiderio di controllare nessuno. Io non so lavorare in gruppo, sono una perfezionista, maniaca del pulito e dell'ordine (eccezion fatta per l'armadio quello è un disastro totale). La casa la gestisco io, i documenti, le scadenze, le spese, le pulizie, sono roba mia. E se le fa qualcun altro sto male finché non rifaccio io o non controllo sia stato fatto come avrei fatto io. Ma riguarda solo la mia sfera. Certo è che se mi viene chiesto "mi aiuti a ordinare casa" ti ringrazio ed è capace pure che ti pago io per farlo. Rimettere in ordine mi calma, mi tranquillizza, mi appaga.
A corollario di questo ci sono le crisi che si distinguono in burnout o meltdown. Nessuna delle due particolarmente simpatica, nessuna delle due va contenuta fisicamente perché peggiora solo la situazione. I burnout sono crisi più esplosive, possono sfociare anche in autolesionismo involontario, se prolungati e non sfogati possono sfociare in crisi depressive, somigliano a crisi di rabbia a volte. Queste ho imparato a prevenirle ben prima di sapere cosa fossero e perché arrivassero: esco, cammino, mi sfogo, piango, urlo, parlo con persone di fiducia o chiamo la psicologa. I meltdown purtroppo per me, non posso prevenirli. Sono un sistema difensivo del sistema neurologico: quando è troppo, alcune funzioni si spengono per un po'. Somigliano sul momento, almeno per me, ad attacchi di panico e si presentano (nel mio caso) soprattutto quando sono sottoposta a troppi stimoli sensoriali o a troppa pressione sociale e, ad esempio, mi viene richiesto di evitare di fare stimming.
Tutti facciamo stimming: giocare con la penna, scrocchiare le dita, arrotolarsi i capelli intorno a un dito, dondolare la gamba... qualsiasi gesto ripetuto che vi aiuti a concentrarvi o vi serva da sfogo è stimming. In assenza di neurodivergenza, imporvi di non farlo non vi da alcun fastidio. In me è come tappare una pentola a pressione. Io devo farlo, impormi di non farlo è doloroso fisicamente, aumenta il desiderio di farlo, e accelera in maniera considerevole l'attività neurologica fino a portarla al reset.
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boh, e quindi ? almeno il 90 % delle persone medie occidentali è così
è un male dei nostri tempi
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Sì, okay, vai a giocare con le macchinine da un'altra parte.
Comunque no, non è il 90% delle persone medie occidentali.
Per fortuna del 90% delle persone occidentali, aggiungerei.
- Rebecca
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Venire al cinema con me è una sfida accettata da pochissimi coraggiosi.
Un'agonia. Anche se mi piace il film.
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Sì, vabbé, non sono la contorsionista del Mascetti!
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eh no, un conto è vedere Rain Man, un conto è avere quanto affermi
ed è anche per questo il motivo per cui tanta gente ha esplosioni di violenza, rabbia, etc etc
un mancato controllo delle emozioni e sensazioni che sfocia in reazioni violente e non ma comunque irrazionali
e non ci nasci così, ma lo diventi per cause più o meno soggettive
poi se uno vuole l'appellattivo di " malata di asperger con autismo di livello 1 " per nascondersi dietro una causa alla propria situazione mentale è un altra cosa !
non è che domani causa stress inizio a mandare a fanculo la gente e dire parolacce e poi mi faccio diagnosticare la tourette per giustificare
e ora vai a pettinare le bambole
- Rebecca
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Mio dio... Dunque l'autismo non è una malattia, giacché non esiste una cura. Come non è una malattia nascere con gli occhi verdi. Non puoi diventare autistico, ne ADHD. Puoi sviluppare una sindrome ossessivo compulsiva, questo sì.
L'asperger è sempre stato autismo di Livello 1. Si chiamava Asperger e non Autismo di livello 1, perché le compromissioni sono meno profonde di chi ha necessità più profonde.
Non ti fai diagnosticare le cose per giustificare qualcosa, è da beceri ignoranti pensarlo. Non trovi le diagnosi negli ovetti Kinder.
Non mi devo giustificare per nulla.
In compenso, fossi in te, un percorso psicologico per trovare una spiegazione alla necessità di gridare al mondo che sei un maschio Alfa, lo farei.
- Rebecca
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A margine, il protagonista di Rain Man non è autistico, ha la sindrome di Savant. Che è tutt'altra cosa.
Poi che abbiano voluto raccontarla così, va bene, ma l'autismo non è quella roba lì.
- gggz
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Non è questione di nascondere la propria situazione mentale; si tratta di dare un nome per semplificare un discorso molto più ampio. Alla persona a cui viene diagnosticato (e non basta dire due parolacce perché succeda ) serve per capire meglio sè stessi, perché aiuta a vivere in un mondo nel quale ti senti diverso ed è di fondamentale importanza per te capire il perché e dargli un nome fa parte del processo.Fabry ha scritto: ↑mercoledì 24 luglio 2024, 11:51 eh no, un conto è vedere Rain Man, un conto è avere quanto affermi
ed è anche per questo il motivo per cui tanta gente ha esplosioni di violenza, rabbia, etc etc
un mancato controllo delle emozioni e sensazioni che sfocia in reazioni violente e non ma comunque irrazionali
e non ci nasci così, ma lo diventi per cause più o meno soggettive
poi se uno vuole l'appellattivo di " malata di asperger con autismo di livello 1 " per nascondersi dietro una causa alla propria situazione mentale è un altra cosa !
non è che domani causa stress inizio a mandare a fanculo la gente e dire parolacce e poi mi faccio diagnosticare la tourette per giustificare
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Non si tratta di uno sfizio, è una necessità.
- Marcos
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Purtroppo quello di Fabry è un atteggiamento abbastanza comune nei confronti delle neurodivergenze. Ed è una barriera non da poco da superare a livello sociale.Rebecca ha scritto: ↑mercoledì 24 luglio 2024, 11:57
Mio dio... Dunque l'autismo non è una malattia, giacché non esiste una cura. Come non è una malattia nascere con gli occhi verdi. Non puoi diventare autistico, ne ADHD. Puoi sviluppare una sindrome ossessivo compulsiva, questo sì.
L'asperger è sempre stato autismo di Livello 1. Si chiamava Asperger e non Autismo di livello 1, perché le compromissioni sono meno profonde di chi ha necessità più profonde.
Non ti fai diagnosticare le cose per giustificare qualcosa, è da beceri ignoranti pensarlo. Non trovi le diagnosi negli ovetti Kinder.
Non mi devo giustificare per nulla.
In compenso, fossi in te, un percorso psicologico per trovare una spiegazione alla necessità di gridare al mondo che sei un maschio Alfa, lo farei.
Detto questo:
Sei assunta!!!
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La regina incontrastata degli excel e degli schemi, è a tuo servizio.
Motivo per cui è fondamentale avere una diagnosi e capire come non sentirsi fuori luogo in qualsiasi contesto.
Avere una diagnosi mi permette di attivare dei percorsi strategici utili a non andare a vivere in un eremo.
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Il problema è che anche con tutta la buona volontà, da certe diagnosi è difficile togliere l'impressione che siano lì per mettere su una bella etichetta a un problema banale e lucrarci sopra a suon di psicofarmaci e sessioni di terapia, specie per chi è "sano" e ha la tendenza a vedere che chi dice di soffrire di questi problemi poi non pare avere alcun beneficio (ovviamente può essere un bias cognitivo nel senso che quelli che stanno bene grazie alla terapia non li conti perché magari manco sai che hanno il problema).
Per dire l'ADHD oggi vedo che è abbastanza riconosciuto e confermato, ma mi ricordo quando in Europa i medici dicevano che era na stronzata che si sono inventati in America per giustificare il fatto di riempire i figli di Ritalin in modo da tenerli buoni.
Pure Phobos che dice che lui mangia la pizza tutti i giorni mica perché è un cojone, ma perché c'ha l'ARFID è difficile da digerire (per me che ho un certo interesse verso la nutrizione)
Per dire l'ADHD oggi vedo che è abbastanza riconosciuto e confermato, ma mi ricordo quando in Europa i medici dicevano che era na stronzata che si sono inventati in America per giustificare il fatto di riempire i figli di Ritalin in modo da tenerli buoni.
Pure Phobos che dice che lui mangia la pizza tutti i giorni mica perché è un cojone, ma perché c'ha l'ARFID è difficile da digerire (per me che ho un certo interesse verso la nutrizione)
- Lord Phobos
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Le influencerine che scrivono "hihihi ho l'adhd come sono pazzerella hihihi!" non aiutano per nulla.
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Il post qui sopra potrebbe avere contenuti sarcastici, ironici, offensivi o provocatori. Si prega di segnalare ad utenti premium qualificati e di un certo livello ogni eventuale abuso prima di denunciare il forum ai circoli rotariani. Non superare le dosi consigliate. Leggere solamente sotto controllo medico. L'utilizzo continuativo potrebbe pregiudicare la vostra educazione.- Freemark
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Comunque servirebbe l'opinione di qualcuno che questi argomenti li conosce sul serio, tipo @40 anni vergine
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Io mi sono sempre autodiagnosticato Come coglione.
specifico:
ho una buona conoscenza musicale, ho orecchio e gusto ma non sono capace di leggere un tutorial su come si usa un synth piuttosto che imparare a leggere la musica.
So disegnare, dipingere, se avessi seguito questa mia skill studiando un po', facendo dei corsi ecc.. potrei essere stato davvero bravo.
Sono ambidestro, so scrivere e disegnare con ambedue le mani, alla stessa maniera, stessa calligrafia, stessa firma.
ho una soglia dell'attenzione molto bassa, sono un distratto cronico.
Mi annoio con una facilita' imbarrazante.
Un dialogo tra uomini mi va sui coglioni dopo 6 minuti ( non parlo mai di calcio, automobili, sport quindi il cerchio si restringe ma parlare sempre di quella e' avvilente)
Non mi succede con le donne, le trovo molto piu' interessanti per fare "salotto" o cmq in generale ( mi aiuta il fatto di non avere donne in casa banali)
Ora vado a farmi fare una diagnosi dalla Caffebimba
Edit:
non riesco quasi mai a mettere mano due volte su un lavoro che faccio ( sia musicalmente che nel disegno) devo iniziare e finire e va da se che non combini niente di buono.
specifico:
ho una buona conoscenza musicale, ho orecchio e gusto ma non sono capace di leggere un tutorial su come si usa un synth piuttosto che imparare a leggere la musica.
So disegnare, dipingere, se avessi seguito questa mia skill studiando un po', facendo dei corsi ecc.. potrei essere stato davvero bravo.
Sono ambidestro, so scrivere e disegnare con ambedue le mani, alla stessa maniera, stessa calligrafia, stessa firma.
ho una soglia dell'attenzione molto bassa, sono un distratto cronico.
Mi annoio con una facilita' imbarrazante.
Un dialogo tra uomini mi va sui coglioni dopo 6 minuti ( non parlo mai di calcio, automobili, sport quindi il cerchio si restringe ma parlare sempre di quella e' avvilente)
Non mi succede con le donne, le trovo molto piu' interessanti per fare "salotto" o cmq in generale ( mi aiuta il fatto di non avere donne in casa banali)
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Io per evitare brutte sorprese evito di farmi vedere da qualsiasi persona competente.
Di sicuro sono ossessivo compulsivo, ed alcune volte quando uso la bestemmia come intercalare, fingo di avere la sindrome di Tourette.
Di sicuro sono ossessivo compulsivo, ed alcune volte quando uso la bestemmia come intercalare, fingo di avere la sindrome di Tourette.
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Io non vedo la terapista da parecchi mesi, dopo alcune sedute paradossali e pareri discutibili ricevuti (tipo, quello che mi ha aggredito e spintonato sarebbe "il karma" e "me lo merito perché bullizzo online, tipo una seduta in cui ha sbadigliato tutto il tempo e poi ha detto "interessante, portiamo in terapia il fatto che la terapista si sia messa a sbadigliare, parliamone", tipo il giudicare male il sesso con amiche, ecc).
L'unica definizione che ho ricevuto in 10 anni è abbastanza bruttarella da sentire: "Narcisista patologico".
Lato psichiatria invece da ragazzino mi ventilarono la possibilità di disturbo borderline ma non ho mai approfondito.
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Ho un amico con l'asperger che spesso fatica a capire il sarcasmo. Conoscendolo vedi una persona normalissima ma con qualche limite relazionale che lui stesso ogni tanto tira fuori come argomento. Spesso bisogna spiegargli le situazioni, a volte si chiude in se stesso o ha reazioni sproporzionate perchè crescendo con la scusa dell'asperger certe reazioni emotive infantili non sono mai state discusse o redarguite.Freemark ha scritto: ↑mercoledì 24 luglio 2024, 12:26 Il problema è che anche con tutta la buona volontà, da certe diagnosi è difficile togliere l'impressione che siano lì per mettere su una bella etichetta a un problema banale e lucrarci sopra a suon di psicofarmaci e sessioni di terapia, specie per chi è "sano" e ha la tendenza a vedere che chi dice di soffrire di questi problemi poi non pare avere alcun beneficio (ovviamente può essere un bias cognitivo nel senso che quelli che stanno bene grazie alla terapia non li conti perché magari manco sai che hanno il problema).
Per dire l'ADHD oggi vedo che è abbastanza riconosciuto e confermato, ma mi ricordo quando in Europa i medici dicevano che era na stronzata che si sono inventati in America per giustificare il fatto di riempire i figli di Ritalin in modo da tenerli buoni.
Pure Phobos che dice che lui mangia la pizza tutti i giorni mica perché è un cojone, ma perché c'ha l'ARFID è difficile da digerire (per me che ho un certo interesse verso la nutrizione)
Ho un amico con l'ADHD che continua a scusarsi con la gente perchè interrompe tutti e non lo fa apposta, è mezzo narcolettico perchè non riesce a dormire la notte e non sapeva manco che cosa fosse l'ADHD fino a poco fa. Ora che è stato diagnosticato si sente molto più compreso e ha iniziato a curarsi, mentre prima era in una brutta spirale depressiva autodistruttiva.
Entrambi i casi mi sembrano problemi molto reali e molto misurabili.
Phobos è un pirla.
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Quelle le odio tutte, così come odio quelle/i che dicono "questa è una cosa molto autistica".Lord Phobos ha scritto: ↑mercoledì 24 luglio 2024, 12:28 "hihihi ho l'adhd come sono pazzerella hihihi!"
Non si tratta tanto di "sono particolare" e va bene così. Cioè se la cosa si limitasse all'ordine, o agli interessi assorbenti ma chi se ne frega.
Se ho avuto bisogno di fare anni di terapia e infine arrivare a una diagnosi è perché ci sono una serie di cose che se per le persone in linea generale sono "intoppi" o "normali cose da fare" per me diventano ostacoli insuperabili.
Io da sola al supermercato, per fare un esempio, non posso andarci. Vado in tilt. Il mercato è una roba inaffrontabile per me. Troppi stimoli.
Tutta una serie di situazioni gregarie, per me sono inaffrontabili.
I problemi legati all'ipersensibilità sensoriale sono un cazzo di casino da spiegare e da conviverci.
In più mettici che non posso chiedere alla gente di adeguarsi alle mie "paturnie", ma se mi adeguo fingendo sia tutto okay, poi dormo 36 ore di fila, perché a livello mentale mi esaurisco e non ho le forze manco per vivere.
Poi vero è che è esistito un periodo che il ritalin lo davano come acqua fresca, io non lo prendo attualmente ma faccio terapia comportamentale, ma se hai davvero il problema dell'eccessivo traffico mentale ti garantisco che per un'ora di silenzio e di pace mentale daresti un braccio.
Non amo stare da sola, mi piace interagire con le persone, ma lo faccio male perché le regole di ingaggio comunemente adottate per essere socialmente accettabili, per me sono assolutamente un controsenso. Ho pochi selezionati amici che frequento abitualmente, spesso e volentieri a casa mia, perché sono abituati che quando un discorso lo trovo noioso, o quello che stanno facendo non mi piace, io magari resto pure lì con loro, ma mi metto serenamente a fare altro che può essere mettermi a leggere tanto per dirne una.
E per me è assurdo che questa cosa sia offensiva o maleducata.
Magari mi basta staccarmi 5 minuti, magari 10, ma se non lo faccio vado in sofferenza.
Non è un capriccio, è che se una parte di me vuole avere a che fare con le persone, l'altra parte le trova "troppo".
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Ne condivido molte cose, ma non penso di esserne affetto. Anche io ho un limite quasi fisico nello stare troppo a lungo con le persone, ed ho bisogno di "tempi di ricarica" da solo (e sveglio) per tornare "efficiente", come una pila che si deve ricaricare, o un secchio che si deve svuotare, se vogliamo ribaltare la metafora. Ma penso sia semplice introversione. Per dire, se passo una giornata con gente a cazzeggiare, non posso entrare in casa e dormire. Devo "sbollire" e rilassarmi almeno un'ora in solitudine.
Ed anche io durante il tempo in compagnia ho bisogno di brevi sprazzi in cui estraniarmi, sempre per ricarica.
Anche la mia mente è costantemente affollata dalla "voce narrante", non si spegne MAI. Solo che lo trovo molto piacevole.
Mi affascina guardare quelli che non hanno questa "voce narrante" che parla e che spiega cose e che spazia costantemente da un argomento all'altro, partendo dalla vista di una mosca per arrivare alla sua composizione molecolare ed al suo ruolo nell'universo e come ha affrontato l'evoluzione per arrivare fino lì. Gli altri ce l'hanno? O quando sono da soli si attiva lo screensaver e non pensano a un cazzo? E' per questo che sono ritardati e votano per Vannacci?
Ed anche io durante il tempo in compagnia ho bisogno di brevi sprazzi in cui estraniarmi, sempre per ricarica.
Anche la mia mente è costantemente affollata dalla "voce narrante", non si spegne MAI. Solo che lo trovo molto piacevole.
Mi affascina guardare quelli che non hanno questa "voce narrante" che parla e che spiega cose e che spazia costantemente da un argomento all'altro, partendo dalla vista di una mosca per arrivare alla sua composizione molecolare ed al suo ruolo nell'universo e come ha affrontato l'evoluzione per arrivare fino lì. Gli altri ce l'hanno? O quando sono da soli si attiva lo screensaver e non pensano a un cazzo? E' per questo che sono ritardati e votano per Vannacci?
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Capita anche a me, e se devo uscire con gli amici o andare al bar - cosa che ormai faccio 2-3 volte l'anno - devo bere un certo dosaggio, altrimenti non sopporto nessuno, specialmente quando sento i soliti discorsi idioti da bar.Lord Phobos ha scritto: ↑mercoledì 24 luglio 2024, 13:23 Mi affascina guardare quelli che non hanno questa "voce narrante" che parla e che spiega cose e che spazia costantemente da un argomento all'altro, partendo dalla vista di una mosca per arrivare alla sua composizione molecolare ed al suo ruolo nell'universo e come ha affrontato l'evoluzione per arrivare fino lì. Gli altri ce l'hanno? O quando sono da soli si attiva lo screensaver e non pensano a un cazzo?
L'alcol distende, distrae ed abbassa il QI, rivelandosi quindi molto utile in certe situazioni se lo sai gestire. Peccato per gli effetti collaterali.
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Lo è in moltissimi contesti.Lord Phobos ha scritto: ↑mercoledì 24 luglio 2024, 13:23 Anche la mia mente è costantemente affollata dalla "voce narrante", non si spegne MAI. Solo che lo trovo molto piacevole.
Lo è meno quando non capisci cose che riguardano gli altri, e la voce narrante comincia ad analizzare il comportamento tuo e dell'altro, e la fine è sempre la stessa: colpa tua che non sei normale. Ogni atteggiamento altrui, magari banale e assolutamente giustificabile, viene letto come un rifiuto.
Una delle specialiste con cui faccio terapia, dice che io "tratto" le persone come enigmi. Più sono complessi, più vorrei risolverli dimostrandomi all'altezza. Ovviamente il problema è che le persone non sono enigmi da risolvere e a volte non c'è proprio un bel niente da risolvere. E non c'è una "colpa" nell'essere incompatibili.
La teoria la so.
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@Rebecca tornando seri, non ti sto perculando o cosa, sia chiaro, mia figlia e' una pedagogista, e sono discorsi che sento spesso in casa.
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100% anche io, e ho sempre trovato incomprensibili certi miei amici che sono l'opposto, hanno bisogno fisico di essere sempre in compagnia, sono in grossissima difficoltà a stare da soli con se stessi anche per brevi periodi (tipo un giorno) e cercano di evitarlo in ogni modoLord Phobos ha scritto: ↑mercoledì 24 luglio 2024, 13:23 Ne condivido molte cose, ma non penso di esserne affetto. Anche io ho un limite quasi fisico nello stare troppo a lungo con le persone, ed ho bisogno di "tempi di ricarica" da solo (e sveglio) per tornare "efficiente", come una pila che si deve ricaricare, o un secchio che si deve svuotare, se vogliamo ribaltare la metafora. Ma penso sia semplice introversione. Per dire, se passo una giornata con gente a cazzeggiare, non posso entrare in casa e dormire. Devo "sbollire" e rilassarmi almeno un'ora in solitudine.
Ed anche io durante il tempo in compagnia ho bisogno di brevi sprazzi in cui estraniarmi, sempre per ricarica.
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No: colpa sua che è stupido e sotto al mio livello.
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e sta per registrarsi l'account.
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Ed è per questo motivo che preferiamo il forumFreemark ha scritto: ↑mercoledì 24 luglio 2024, 13:36 100% anche io, e ho sempre trovato incomprensibili certi miei amici che sono l'opposto, hanno bisogno fisico di essere sempre in compagnia, sono in grossissima difficoltà a stare da soli con se stessi anche per brevi periodi (tipo un giorno) e cercano di evitarlo in ogni modo
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Che qui c'è parecchio lavoro da fare!
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partendo da rebecca, passando dal brò e finendo a zack e gli altri :
OH ma finitelaaaa !
e non è per fare il " maschio alpha " cara rebecca ! ( è che lo sono )
il punto fondamentale che voglio dirvi è che non siete per un cazzo malati ! siete tutti e ribadisco tutti, persone mediamente con un'intelligenza elevata
ora io non sono ne un cazzo di psicanalista e nemmeno uno psichiatra, ma è indubbio che quasi tutte le persone che hanno questi lievi disturbi ( ed anche meno lievi ) siano persone fantastiche, e per fantastica intendo persone piene di intelligenza, piene di creatività, piene di sogni ma che queste diventino una debolezza nel momento in cui si subisce uno stress o si viene vessati da qualcuno o da qualcosa
ed è anche uno dei motivi per cui molti ci lucrano sopra !
Sono le nevrosi che nel tempo le persone intelligenti usano per compensare lo stress emotivo ed intellettuale che subiscono !
i troppi messaggi, le troppe pressioni, le emozioni etc etc
Voi non siete malati, siete solo diversamente fantastici
usate pure i vostri tic e le vostre manie per superarle e vivere serenamente
i pazzi sono quelli fuori, non voi !
OH ma finitelaaaa !
e non è per fare il " maschio alpha " cara rebecca ! ( è che lo sono )
il punto fondamentale che voglio dirvi è che non siete per un cazzo malati ! siete tutti e ribadisco tutti, persone mediamente con un'intelligenza elevata
ora io non sono ne un cazzo di psicanalista e nemmeno uno psichiatra, ma è indubbio che quasi tutte le persone che hanno questi lievi disturbi ( ed anche meno lievi ) siano persone fantastiche, e per fantastica intendo persone piene di intelligenza, piene di creatività, piene di sogni ma che queste diventino una debolezza nel momento in cui si subisce uno stress o si viene vessati da qualcuno o da qualcosa
ed è anche uno dei motivi per cui molti ci lucrano sopra !
Sono le nevrosi che nel tempo le persone intelligenti usano per compensare lo stress emotivo ed intellettuale che subiscono !
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L'antipsichiatria nel 2024 .
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Tranquillo, non l'ho manco pensato, davvero!
Sai Fabry, tempo fa ti avrei azzannato pensando che stavi sminuendo e ridicolizzando.
Oggi trovo quello che hai scritto di una tenerezza disarmante.
Se in qualche modo la cosa serve a farti capire, io non cambierei il mio modo di essere per niente al mondo.
Non voglio essere "tipica" e sono felice di non esserlo perché ho punti di vista diversi e nel giusto contesto so di saper emergere senza troppo sforzo.
Quello che voglio è imparare a essere come sono senza stare fisicamente male.
Ho bisogno di strategie non di farmaci.
Ma per arrivare a questo punto è stato necessario fare anni di analisi e terapia e imparare a valorizzarmi e smettere di camuffarmi.
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Ho spesso l'impressione di avere pure io l'ADHD, ma poi mi ricordo che molti sintomi sono in comune con ansia e depressione quindi BOH. Il mio medico non ha mai sollevato l'ipotesi.
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Ciao Rebecca mi permetto di sottoporti alcuni miei comportamenti per un tuo parere, visto che mi par di aver capito sei abbastanza addentro il tema.
Sono cose che di cui non ho mai parlato a nessuno, un minimo di tatto :
- da anni faccio sempre lo stesso giro a piedi o in bici del mio isolato, devo ossessivamente camminare sullo stesso percorso, marciapiede, talvolta sfioro anche col il dito dei muri
- mi vesto abbastanza con gli stessi vestiti, inverno o estate a seconda, con le stesse scarpe, l unica alternanza che affronto è tra abbigliamento da ufficio e casual. Non è che non mi lavo, anzi , però spesso son arrivato a indossare jeans o scarpe solo a fine corsa, cioè quando mi cominciavano a dire che dai buchi si vedeva la pelle
- mi da malessere essere toccato fisicamente da chiunque da sempre, amico o parente, mi sento a disagio, soprattutto se non siamo in reale confidenza
- prendendo spunto dalla tua descrizione, anch’io odio lavorare di gruppo, sento la mia voce narrante/coscienza(?); in compenso ho notato che quando incrocio qualche animale domestico cane/gatto mi guardano con molto affetto.
Secondo te ?
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Io in certi frangenti sono una persona molto violenta.
Non so se sia una malattia o cosa, normalmente sono la persona più tranquilla e pacata del mondo ma se qualcuno mi fa qualcosa che mi fa incazzare oltre una certa soglia, mi si ottura la vena e vedo tutto nero, sono capace di picchiare una persona fino che non perde i sensi.
Questa cosa mi mette una certa ansia, perché ho sempre la paura che se dovessi trovarmi in certe situazioni, da che magari ho pure ragione finisco per passare un guaio serio.
Situazione successa un paio di mesi fa : stavo mangiando tranquillo un kebab con alcuni amici, dopo che eravamo stati allo stadio a vedere Torino Milan. Un marocchino palesemente ubriaco si mette a bisticciare con una ragazza peruviana in auto, la ferma, gli tira pugni sul vetro gli batte con la bici sulla portiera. Tutti osserviamo la scena e ci facciamo i cazzi nostri (avevamo dei bambini con noi) fra l'altro subito arriva un uomo peruviano sui 40, forse il padre della ragazza, che prende le sue difese e inizia a spintinarsi col marocchino. Sembra finita così, quando il marocco scaglia la sua bici in mezzo alla strada prende da un cestino una bottiglia vuota e si appoggia, con tono di sfida verso il peruviano, alla mia macchina che era parcheggiata prpoprio di fronte, macchina nuova di zecca ritirata dal concessionario una settimana prima.
Nella mia testa mi passa la scena che sto merda spacca la bottiglia sulla mia macchina, quindi mi alzo di scatto dal dehor dove ero seduto e gli salto addosso, manco capisce cosa sta succedendo che lo sbatto a terra e gli metto una mano al collo, per fortuna i miei amici arrivano e me lo tolgono dalle mani, due mi tengono gli altri fanno capire al marocchino che è meglio se cambia aria velocemente, infatti questo piglia la bici e si allontana, bianco come un finlandese.
Poi arriva il peruviano con la ragazza e mi ringraziano, mi volevano offrire una birra.
Se fossi stato da solo, capace che lo strozzavo.
Non so se sia una malattia o cosa, normalmente sono la persona più tranquilla e pacata del mondo ma se qualcuno mi fa qualcosa che mi fa incazzare oltre una certa soglia, mi si ottura la vena e vedo tutto nero, sono capace di picchiare una persona fino che non perde i sensi.
Questa cosa mi mette una certa ansia, perché ho sempre la paura che se dovessi trovarmi in certe situazioni, da che magari ho pure ragione finisco per passare un guaio serio.
Situazione successa un paio di mesi fa : stavo mangiando tranquillo un kebab con alcuni amici, dopo che eravamo stati allo stadio a vedere Torino Milan. Un marocchino palesemente ubriaco si mette a bisticciare con una ragazza peruviana in auto, la ferma, gli tira pugni sul vetro gli batte con la bici sulla portiera. Tutti osserviamo la scena e ci facciamo i cazzi nostri (avevamo dei bambini con noi) fra l'altro subito arriva un uomo peruviano sui 40, forse il padre della ragazza, che prende le sue difese e inizia a spintinarsi col marocchino. Sembra finita così, quando il marocco scaglia la sua bici in mezzo alla strada prende da un cestino una bottiglia vuota e si appoggia, con tono di sfida verso il peruviano, alla mia macchina che era parcheggiata prpoprio di fronte, macchina nuova di zecca ritirata dal concessionario una settimana prima.
Nella mia testa mi passa la scena che sto merda spacca la bottiglia sulla mia macchina, quindi mi alzo di scatto dal dehor dove ero seduto e gli salto addosso, manco capisce cosa sta succedendo che lo sbatto a terra e gli metto una mano al collo, per fortuna i miei amici arrivano e me lo tolgono dalle mani, due mi tengono gli altri fanno capire al marocchino che è meglio se cambia aria velocemente, infatti questo piglia la bici e si allontana, bianco come un finlandese.
Poi arriva il peruviano con la ragazza e mi ringraziano, mi volevano offrire una birra.
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Non ho assolutamente i titoli per rispondere a un secondo te.
Ma nemmeno uno psicologo o psichiatra che sia serio tirerebbe giù un'ipotesi da una traccia o da una singola seduta.
Per fare i test ADHD, per farti capire, è richiesta la presenza di genitori o di un fratello maggiore laddove possibile, o le pagelle di elementari e medie, o qualcuno che ti conosca dall'infanzia. Motivo per cui, tra l'altro, ho faticato da morire per avere la diagnosi di ADHD.
Sarei totalmente squilibrata a dirti qualsiasi cosa o anche solo a darti uno spunto.
Chiedi una valutazione psicologica al Centro Salute Mentale, tramite ricetta medica.
Non c'è niente di sbagliato a volere delle risposte fosse anche solo per curiosità.
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edit: ho quotato la stessa roba quotata da Phobbo :v
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Idem, figlio di una generazione che già eri un coglione ad andare dal medico per qualsiasi cosa che non fosse un arto mozzato, figurati il resto. Sono conscio dalla notte dei tempi che c’è qualcosa di diverso dalla stragrande maggioranza delle persone con cui ho interagito, per tirare avanti ho esteso a dismisura il mio concetto di normalità. Che tra l’altro mi ha aiutato anche ad avere a che fare con chiunque senza enormi problemi.
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Nel mio caso questo lo escluderei.
Non è che potresti trovarmi un alibi diverso?
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