Amon ha scritto: ↑ieri, 19:20
Ogni Stato che prende decisioni che intacchino la competitività globale delle proprie aziende decreta sul lungo periodo la morte delle stesse.
Suona bene vero ?
la tua premessa è molto vaga in quanto la prima frase è volutamente lasciata troppo aperta a qualsiasi esempio, tuttavia nel caso del quesito posto da questo 3d, è piuttosto vero.
Il compenso dell'imprenditore è in sostanza il ROI. Nella valutazione delle opportunità di investimento, va da se che ogni incognita rappresenta un rischio che va ad appesantire il piatto della bilancia.
Un'altro esempio concreto, attuale e le quali conseguenze sono ben visibili, è la scelta della tecnologia in ambito automotive, imposta dal governo tedesco e poi dalla EU.
In sostanza, se devo investire i miei capitali, cerco di minimizzare i rischi di impresa.
Amon ha scritto: ↑ieri, 19:20
Poi ti vai a vedere l’andamento degli stipendi medi degli ultimi vent’anni di Francia Spagna Portogallo ( !! ?? ) e Italia e ti chiedi come sia possibile che la nostra fantastica imprenditoria non si sia comprata mezza Europa.
Forse sarebbe il caso di avere meno granitiche certezze, da entrambe le parti eh, per carità, sia chiaro.
sinceramente non vedo il collegamento nel tuo ragionamento. Gli stipendi sono solo uno dei fattori, non puoi escludere completamente l'ecosistema burocratico, livello tecnologico, permessi ed agevolazioni, pressione fiscale, situazione infrastrutturale, mix energetico, possibili embargo, quadro legale, etc. In effetti, per le imprese dove tutte le caselle hanno segnato un check positivo, le sedi estere sono realtà in costante divenire, dal dopoguerra praticamente. Si aprono e si chiudono al cambiare dei fattori succitati.
Piuttosto ho la sensazione che, se si difende un argomento si venga direttamente messi tra gli hooligans della squadra avversaria.
Per quanto mi riguarda non sono un fan dell'imprendotoria a prescindere. Vedo la innegabile necessità della stessa, senza demonizzarla ma anche senza metterla su un piedistallo.
