Il Castello

"Se la musica è uno degli strumenti con cui l’uomo interpreta il suo tempo e la musica che più viene venduta è di conseguenza quella che più lo rappresenta, lasciamo al lettore trarre le amare conclusioni."
Apro con questa citazione che, sorpresa delle sorprese, mi ha fatto riflettere su questo tema che torna sempre sulla punta delle mie dita.
La prima considerazione è che, ad oggi, abbiamo diversi esponenti della musica moderna che stanno facendo lavori quantomeno interessanti e degni di nota, e così è stato almeno fino alla fine del secolo scorso con importante enfasi posso citare alcuni dei compositori che sono entrati di diritto nella storia ultima che non potranno mai essere dimenticati:
Pierre Boulez, Aaron Copland, György Ligeti, Arvo Pärt, Einojuhani Rautavaara, George Gershwin, Sofia Gubaidulina, Kaija Saariaho ecc ecc.
Quindi come vediamo il tempo recente ha dato i natali a numerosi maestri indiscussi della musica.
Mi chiedo, è l'uomo moderno che non è in grado di riconoscerli ed apprezzarli? e se si perchè?
Oppure e' la musica che è troppo lontana dallo stile di vita attuale e quindi i più visitano questa forma d’arte come i turisti passano tra le antichità delle nostre città?

Bella domanda.

Credo che la musica contemporanea di largo consumo, con qualche eccezione, vada incontro alle facoltà socio-culturali del nostro tempo, una specie di sinistro Zeitgeist.

Altrimenti non si spiega il rap, trap, raggeton ecc.

Io credo fermamente che manchi guida e coltura musicale.
Se anni fa esisteva una cernita, una grande barriera, operata da chi la diffondeva e la pubblicava (critici, case discografiche, editori, enti distribuivi), oggi è tutto un lascia passare.
Basta vendere, enfatizzare situazioni anche negative per far si che il pirletta di turno, che non ha un minimo di senso critico, si adegui a ciò che passa il convento e quindi rimanga nel suo brodo di ignoranza assoluta. Il contrario di un circolo virtuoso insomma

Sono d'accordo, e temo che in tutto questo i social non abbiano aiutato per niente.

Audiowolf ha scritto: ↑giovedì 13 giugno 2024, 13:38Basta vendere

This.

La risposta purtroppo è estremamente semplice.
Su questo tema ho scritto innumerevoli papiri che all fine si riassumono con un semplice "music industry merda". La massa ignorante si beve tutto quello che la music industry sputa fuori sotto le pressioni degli imprenditori con la bava alla bocca per fare i milioni.

La cosa che dispiace a me è che anche persone che si fregiano di avere buone capacità intellettuali e che si reputano persone di cultura sono assuefatte dal proprio "gusto musicale" pensando sia quello più "giusto" e che in sostanza dopo una certa età è fatto e finito o quasi, senza rendersi conto di quanto poco profonda sia la loro ricerca e della banalità sonora di cui si stanno accontentando. C'è come una barriera invisibile oltre la quale tutto sembra essere considerato "elitista" quando in realtà basterebbe avere solo un po' più di curiosità e apertura mentale.
Questo è un po' vero in tutte le arti, ma nella musica specialmente perchè è un'arte a fruizione immediata di larghissimo consumo e perchè ormai la musica moderna prescinde dalla musica stessa. Ciò che sembra avere più valore è tutto il contorno: l'identificazione in un periodo storico, lo stile, ciò che viene espresso tramite le parole nelle canzoni, la sessualizzazione e tutte le altre belle cosine applicate da chi la musica la vende. Il talento, lo studio, la ricerca, la bellezza armonica hanno meno importanza e si assiste di conseguenza a un progressivo imbastardimento di tutto ciò che concerne la musica.

Pienamente d'accordo con Orange.

La chiave di tutto è il "fruizione immediata". Penso che sia la semplicità di accesso che non pone barriere d'ingresso che permette alla massa di spostare il grosso dei soldi che poi muovono l'industria della musica.

E quindi vai col reggaeton punz pum pum

E questo discorso è molto lontano dal dire cose come "la musica classica è l'unica musica", questo è appannaggio di alcuni professionisti con vedute mentali molto ristrette. Io per esempio ascolto di tutto, dalla musica classica all'elettronica, dal rock fino a generi elettronici di nicchia, non importa che genere sia, sono alla perenne ricerca di ciò che è bello e interessante indipendentemente dal contesto. Ma se si analizza cosa diventa mainstream da un punto di vista tecnico e valutandone la "bellezza" intesa come quella magia armonica che scatena emozioni e incuriosice la mente, si assiste da 50 anni a questa parte a un lento e progressivo imbruttimento, una semplificazione che arriva al limite più estremo oltre il quale c'è solo la monotonia (intesa proprio come mono - tonia) e che non apporta nulla all'opera musicale se non un banalissimo e piatto contesto dove inserire parole e ritmi ripetitivi per esprimere concetti con le lyrics che spesso sono anch'essi banali. La music industry ha capito che offrire materiale estremamente semplice da digerire alla massa ignorante creandoci spettacolo attorno porta più soldi di qualsiasi altro approccio.

Poi non dico che al di fuori di roba complessa non si possa trovare buona musica eh attenzione, ci sono composizioni estremamente semplici o minimali che trovo interessantissime, ma sono fatte con cognizione di causa, da chi la musica la conosce e ne ha rotto le regole per creare qualcosa di bello, come succede nelle arti visive del resto (pittura, fotografia, ecc).

Ho parlato con Pex e l''amica in comune con Osvaldo e dicono che vengono.

Audiowolf ha scritto: ↑giovedì 13 giugno 2024, 13:38 Io credo fermamente che manchi guida e coltura musicale.
Se anni fa esisteva una cernita, una grande barriera, operata da chi la diffondeva e la pubblicava (critici, case discografiche, editori, enti distribuivi), oggi è tutto un lascia passare.
Basta vendere, enfatizzare situazioni anche negative per far si che il pirletta di turno, che non ha un minimo di senso critico, si adegui a ciò che passa il convento e quindi rimanga nel suo brodo di ignoranza assoluta. Il contrario di un circolo virtuoso insomma

Il pubblico va educato.

Non solo sulla musica, ma sulle arti in generale.

Altrimenti è solo una corsa al minimo comune denominatore.

@Fuz Di chi è la responsabilità di educare il popolo? Delle famiglie? Ma se pure loro non sono educate? Dello stato? Della scuola? annammo bene

OrangE ha scritto: ↑giovedì 13 giugno 2024, 17:54 This.

La risposta purtroppo è estremamente semplice.
Su questo tema ho scritto innumerevoli papiri che all fine si riassumono con un semplice "music industry merda". La massa ignorante si beve tutto quello che la music industry sputa fuori sotto le pressioni degli imprenditori con la bava alla bocca per fare i milioni.

La cosa che dispiace a me è che anche persone che si fregiano di avere buone capacità intellettuali e che si reputano persone di cultura sono assuefatte dal proprio "gusto musicale" pensando sia quello più "giusto" e che in sostanza dopo una certa età è fatto e finito o quasi, senza rendersi conto di quanto poco profonda sia la loro ricerca e della banalità sonora di cui si stanno accontentando. C'è come una barriera invisibile oltre la quale tutto sembra essere considerato "elitista" quando in realtà basterebbe avere solo un po' più di curiosità e apertura mentale.
Questo è un po' vero in tutte le arti, ma nella musica specialmente perchè è un'arte a fruizione immediata di larghissimo consumo e perchè ormai la musica moderna prescinde dalla musica stessa. Ciò che sembra avere più valore è tutto il contorno: l'identificazione in un periodo storico, lo stile, ciò che viene espresso tramite le parole nelle canzoni, la sessualizzazione e tutte le altre belle cosine applicate da chi la musica la vende. Il talento, lo studio, la ricerca, la bellezza armonica hanno meno importanza e si assiste di conseguenza a un progressivo imbastardimento di tutto ciò che concerne la musica.

Grazie, sono d'accordo anche io MA:
Va bene l'industry che spinge ecc ecc MA come è possibile che certa roba piaccia a prescindere
Cioè anche senza educazione musicale certa roba è inascoltabile, eppure piace (?)
Io fin da piccolissimo di natura mi piacevano alcune composizioni, poi studiandole e con un minimo di spinta si è aperto un mondo (spinta non data da nessuno tral'altro).
quindi?
Non è che se mi dicono bevi cocacola perchè devono venderla alla fine mi piace, fa comunque cagare.

Audiowolf ha scritto: ↑venerdì 14 giugno 2024, 8:35 Grazie, sono d'accordo anche io MA:
Va bene l'industry che spinge ecc ecc MA come è possibile che certa roba piaccia a prescindere
Cioè anche senza educazione musicale certa roba è inascoltabile, eppure piace (?)
Io fin da piccolissimo di natura mi piacevano alcune composizioni, poi studiandole e con un minimo di spinta si è aperto un mondo (spinta non data da nessuno tral'altro).
quindi?
Non è che se mi dicono bevi cocacola perchè devono venderla alla fine mi piace, fa comunque cagare.

Ma non è che la musica mainstream venga prodotta a caso. Fanno leva su cose come l'orecchiabilità (motivetti semplici che si ripetono e che ti rimangono in testa), la sessualizzazione, la ribellione dei teenagers, la moda del momento, ecc.. Tutto il contorno assume un'importanza maggiore rispetto alla "musica" stessa.

E comunque si, per quanto riguarda la musica sono convinto che con sufficiente spinta dall'alto si potrebbe propinare virtualmente qualsiasi cosa alla massa ignorante a cui finirebbe per piacere.

Audiowolf ha scritto: ↑giovedì 13 giugno 2024, 13:38 Io credo fermamente che manchi guida e coltura musicale.
Se anni fa esisteva una cernita, una grande barriera, operata da chi la diffondeva e la pubblicava (critici, case discografiche, editori, enti distribuivi), oggi è tutto un lascia passare.
Basta vendere, enfatizzare situazioni anche negative per far si che il pirletta di turno, che non ha un minimo di senso critico, si adegui a ciò che passa il convento e quindi rimanga nel suo brodo di ignoranza assoluta. Il contrario di un circolo virtuoso insomma

Puoi anche selezionarla tu, c'è musica valida di ogni genere basta non fermarsi alle classifiche Spotify o alle rotazione radiofoniche

Il problema sta nel tempo di interesse per una cosa ormai.
i reel durano 30 secondi e nove volte su dieci lo skippi a meta', tanto ce ne sono altri 30.000 da vedere.
Un Brano musicale ormai dura due minuti e mezzo ( parlo di musica da easylistening)
Quando non c erano i social, youtube, salcazzi vari, la musica la compravi, sceglievi bene, dopo magari consigli su giornali o amici.
Una cassetta per doppiare un album aveva cmq un costo, oltre la rottura di coglioni di farlo, quindi non registravi la qualunque.
Oggi credo che un ventenne medio mai ascolterebbe per intero una suite di Mike Oldfield o un brano da 8 minuti dei Porcupine tree.
Oggi basta una DAW craccata, una scheda audio da 80 euro, un controller midi da 90, e in casa si puo' fare musica.

Caffeina ha scritto: ↑lunedì 1 luglio 2024, 9:55 Quando non c erano i social, youtube, salcazzi vari, la musica la compravi, sceglievi bene, dopo magari consigli su giornali o amici

Credo che il punto focale sia questo: prima se ti interessava la musica dovevi in qualche modo svolgere un ruolo di ricerca attivo. Dovevi essere tu a cercare.
Oggi invece questo "lavoro" non esiste, dunque è molto più facile "imporre" cosa debba piacere o non piacere. Non c'è modo di "formare" i propri gusti musicali. O meglio ci sarebbe, ma è molto più facile aprire spotify e cliccare sulla playlist del momento, e a furia di ascoltare finirà per piacerti.
E' un discorso da boomer? Sì, e non rompete il cazzo

Marcos ha scritto: ↑lunedì 1 luglio 2024, 10:03 Credo che il punto focale sia questo: prima se ti interessava la musica dovevi in qualche modo svolgere un ruolo di ricerca attivo. Dovevi essere tu a cercare.
Oggi invece questo "lavoro" non esiste, dunque è molto più facile "imporre" cosa debba piacere o non piacere. Non c'è modo di "formare" i propri gusti musicali. O meglio ci sarebbe, ma è molto più facile aprire spotify e cliccare sulla playlist del momento, e a furia di ascoltare finirà per piacerti.
E' un discorso da boomer? Sì, e non rompete il cazzo

Da ragazzino, tipo 9 12 anni ( 1978 insomma o giu di li) passavo giornate intere nel negozio di dischi della mamma di un mio amico.
sentivo musica tutto il giorno, commenti e richieste dei ragazzi piu grandi che entravano.
insomma come primi due LP comprai the man machine dei kraftwerk e the wall.

Caffeina ha scritto: ↑lunedì 1 luglio 2024, 10:10 nel negozio di dischi

Ecco, nomina "negozio di dischi" a un adolescente oggi e ti guarderà come fossi un alieno pazzo

Marcos ha scritto: ↑lunedì 1 luglio 2024, 10:13 Ecco, nomina "negozio di dischi" a un adolescente oggi e ti guarderà come fossi un alieno pazzo

Caffeina ha scritto: ↑lunedì 1 luglio 2024, 9:55 Il problema sta nel tempo di interesse per una cosa ormai.
i reel durano 30 secondi e nove volte su dieci lo skippi a meta', tanto ce ne sono altri 30.000 da vedere.
Un Brano musicale ormai dura due minuti e mezzo ( parlo di musica da easylistening)
Quando non c erano i social, youtube, salcazzi vari, la musica la compravi, sceglievi bene, dopo magari consigli su giornali o amici.
Una cassetta per doppiare un album aveva cmq un costo, oltre la rottura di coglioni di farlo, quindi non registravi la qualunque.
Oggi credo che un ventenne medio mai ascolterebbe per intero una suite di Mike Oldfield o un brano da 8 minuti dei Porcupine tree.
Oggi basta una DAW craccata, una scheda audio da 80 euro, un controller midi da 90, e in casa si puo' fare musica.

Come forgiare una società sempre più passiva e ritardata.
Le pecore son facili da condurre al macello.

In usa mi hanno sottoposto alla moda del momento.
ascoltare musica a velocità raddoppiata, tanto merda è e tanto vale esporsi il meno possibile alla merda
della serie prima finisce meglio è

Ma che cagata.

si guarda, na roba senza senso,
come guardare un film su youtube al 2x
roba da dementi
ma si sa, la soglia diattenzione di oggi è tipo 5 secondi, e forse manco capisci cosa succede in quelli

Audiowolf ha scritto: ↑giovedì 22 agosto 2024, 13:23 In usa mi hanno sottoposto alla moda del momento.
ascoltare musica a velocità raddoppiata, tanto merda è e tanto vale esporsi il meno possibile alla merda
della serie prima finisce meglio è

guarda, non capisco una sega di musica

ma questa sembra una cacata pure a me

la gente e` matta