La Sincronicità.
Inviato: sabato 3 agosto 2024, 14:16
Ora, premesso che le mie posizioni sulle varie religioni e filosofie post mortem credo siano abbastanza chiare, ovvero, che non credo in alcun religione che prevededa divinità cinomorfe o di qualsiasi altra estrazione faunistica, siano esse monoteiste, politeiste o pagane, rimane comunque un fenomeno che mi lascia perplesso e mi incuriosisce: la Sincronicità Junghiana.
Forse qualcuno di voi l'avrà letto, è un librettino di circa 150 pagine, in cui Jung descrive il fenomento come un evento temporale sincronico acausale.
Successivamente uscì un articolo congiunto, qualche paginetta, insieme a W.Pauli (fisico premio Nobel), molto interessante.
Altrettanto interessante e contestuale, era il fatto che i fisici sperimentali (Pauli era un fisico teorico) non facevano mai avvicinare Pauli ai macchinari per gli esperimenti, perchè tutte le volte che arrivava lui si rompeva qualcosa e dovevano ricominciare da capo.
Sintetizzo rapidamente il concetto di Sincronicità: succedono cose, coincidenze inspiegabili, senza che vi sia alcun nesso di causa-effetto.
Faccio un esempio: tornate a casa dal lavoro e pensate "che bello se stasera mia moglie facesse le lasagne dopo 35 anni che non le fa più!", quindi arrivate a casa e trovate le lasagne.
Jung faceva esempi più specifici, tipo quando interroga una paziente che le descrive una "cetonia aurata" che le bussa contro il vetro della finestra, e quando Jung alza lo sguardo per uno strano rumore, vede una cetonia aurata che picchia contro il vetro della sua finestra.
Come avrete capito non c'è alcun nesso causale, ma solo una stranissima coincidenza.
Premesso che non cambierò la mia posizione di agnostico, riduzionista, monista, razionalista empirico e nichilista, vorrei raccontarvi la mia esperienza di 17 anni fa.
Circa 17 anni fa muore mio padre, e come succede sempre in questi casi, si cerca di darsi spiegazioni per elaborare il lutto soggettivamente.
Una notte ero in casa da solo e mi ponevo i soliti quesiti ontologici ed esistenzialisti, sempre nel tentativo di elaborare la perdita, e rivolgendomi a mio padre ho pensato: "dai, se sei ancora da qualche parte, dammi un segno, fammii capire!"
Un decimo di secondo dopo sento un frastuono importante in cucina!
Mi alzo con l'adrenalina a mille, completamente nudo, pensando che fosse entrato un ladro in casa e mi precipito in cucina.
Si era staccato un calendario che mia moglie teneva appeso al mobile della cucina con quei ganci di plastica adesivi, ed era caduto sopra le macchinette del caffè ribaltandole tutte.
Era una cosa normale, fisicamente spiegabile senza tante speculazioni, ma perchè proprio in quel momento lì?
E' questa acausalità sincronica che ancora mi lascia perplesso.
E ribadisco: io continuo a pensarla come prima: dopo che la nostra rete neuronale si spegne non c'è più niente, e ci aggiungo anche un bel Porcodio grauito!
Forse qualcuno di voi l'avrà letto, è un librettino di circa 150 pagine, in cui Jung descrive il fenomento come un evento temporale sincronico acausale.
Successivamente uscì un articolo congiunto, qualche paginetta, insieme a W.Pauli (fisico premio Nobel), molto interessante.
Altrettanto interessante e contestuale, era il fatto che i fisici sperimentali (Pauli era un fisico teorico) non facevano mai avvicinare Pauli ai macchinari per gli esperimenti, perchè tutte le volte che arrivava lui si rompeva qualcosa e dovevano ricominciare da capo.
Sintetizzo rapidamente il concetto di Sincronicità: succedono cose, coincidenze inspiegabili, senza che vi sia alcun nesso di causa-effetto.
Faccio un esempio: tornate a casa dal lavoro e pensate "che bello se stasera mia moglie facesse le lasagne dopo 35 anni che non le fa più!", quindi arrivate a casa e trovate le lasagne.
Jung faceva esempi più specifici, tipo quando interroga una paziente che le descrive una "cetonia aurata" che le bussa contro il vetro della finestra, e quando Jung alza lo sguardo per uno strano rumore, vede una cetonia aurata che picchia contro il vetro della sua finestra.
Come avrete capito non c'è alcun nesso causale, ma solo una stranissima coincidenza.
Premesso che non cambierò la mia posizione di agnostico, riduzionista, monista, razionalista empirico e nichilista, vorrei raccontarvi la mia esperienza di 17 anni fa.
Circa 17 anni fa muore mio padre, e come succede sempre in questi casi, si cerca di darsi spiegazioni per elaborare il lutto soggettivamente.
Una notte ero in casa da solo e mi ponevo i soliti quesiti ontologici ed esistenzialisti, sempre nel tentativo di elaborare la perdita, e rivolgendomi a mio padre ho pensato: "dai, se sei ancora da qualche parte, dammi un segno, fammii capire!"
Un decimo di secondo dopo sento un frastuono importante in cucina!
Mi alzo con l'adrenalina a mille, completamente nudo, pensando che fosse entrato un ladro in casa e mi precipito in cucina.
Si era staccato un calendario che mia moglie teneva appeso al mobile della cucina con quei ganci di plastica adesivi, ed era caduto sopra le macchinette del caffè ribaltandole tutte.
Era una cosa normale, fisicamente spiegabile senza tante speculazioni, ma perchè proprio in quel momento lì?
E' questa acausalità sincronica che ancora mi lascia perplesso.
E ribadisco: io continuo a pensarla come prima: dopo che la nostra rete neuronale si spegne non c'è più niente, e ci aggiungo anche un bel Porcodio grauito!