Come non essere d'accordo!
Inviato: martedì 11 febbraio 2025, 11:29
Alla maggioranza delle persone è oscuro cos’è il “gender” o “ideologia di
genere”, e di conseguenza le modifiche agli orientamenti antropologici e
sessuali che questa dottrina intende apportare, estinguendo la plurimillenaria
“concezione personalista di uomo” reputata demodé e la “famiglia fondata sul
matrimonio di un uomo e di una donna”, giudicata obsoleta.
Con questi “appunti” voglio aggiornarvi su questa “peste” del XXI secolo,
affinché superiate l’errata idea che “l’ideologia di genere” coinvolge
unicamente il mondo accademico o alcuni specialisti e mostrarvi le “tragiche
ricadute” che potrebbe avere sulla società, sulle famiglie e sui ragazzi,
adolescenti e giovani.
Innanzitutto è opportuno rilevare che l’ “ideologia di genere”, come tutte le
ideologie, è una palese distorsione della realtà, per questo menzognera e
ingannevole nei principi che afferma, volendo estrapolare e sganciare la
persona da un’essenza biologica incontrovertibile.
Di fronte a un “tsunami” ormai mondiale che si manifesta con modalità assai
aggressive, pilotato da selezionate e ristette élites politiche e accademiche e
da potenti e influenti lobbies LGBT che si prefiggono l’obiettivo del trionfo del
desiderio soggettivo e individuale come diritto a livello globale, abbiamo il
dovere di destarci per affermare l’assurdità e l’inaccettabilità della visione
dell’uomo scisso dal bio-logico, cioè dalla natura.
E’ questa una “missione” sempre più ostica, poiché chi “difende l’evidenza”,
rischia di essere additato come “un fobico”, ossia un portatore di fobie, cioè di
paure irrazionali, immotivate e sproporzionate nei riguardi di qualcosa che
pericolo non è. E, la fobia più clamorosa è “l’omofobia”, la patologia che
affligge chiunque esprima posizioni di non adeguamento alle visioni
espresse.
Per l’ “ideologia di genere”, dunque, l’omofobia è l’etichetta per indicare,
stigmatizzando, chiunque è in disaccordo con il pensiero dominante, e chi
manifesta o difende la sua convinzione è ritenuto un malsano, e un
aggressore da isolare, correggere e contenere. Da qui, il tentativo per ora
fallito, di introdurre nel Codice Penale Italiano il “reato di omofobia”.
Da quanto affermato comprendiamo la gravità e la pericolosità di questo
inquietante capovolgimento della realtà, già accaduto nel passato con le
dittature politiche. Ma, “questa dittatura”, è più brutale essendo “ideologica”, e
avendo come finalità l’abolizione del concetto di natura, e di conseguenza di
ogni fondamento antropologico.
genere”, e di conseguenza le modifiche agli orientamenti antropologici e
sessuali che questa dottrina intende apportare, estinguendo la plurimillenaria
“concezione personalista di uomo” reputata demodé e la “famiglia fondata sul
matrimonio di un uomo e di una donna”, giudicata obsoleta.
Con questi “appunti” voglio aggiornarvi su questa “peste” del XXI secolo,
affinché superiate l’errata idea che “l’ideologia di genere” coinvolge
unicamente il mondo accademico o alcuni specialisti e mostrarvi le “tragiche
ricadute” che potrebbe avere sulla società, sulle famiglie e sui ragazzi,
adolescenti e giovani.
Innanzitutto è opportuno rilevare che l’ “ideologia di genere”, come tutte le
ideologie, è una palese distorsione della realtà, per questo menzognera e
ingannevole nei principi che afferma, volendo estrapolare e sganciare la
persona da un’essenza biologica incontrovertibile.
Di fronte a un “tsunami” ormai mondiale che si manifesta con modalità assai
aggressive, pilotato da selezionate e ristette élites politiche e accademiche e
da potenti e influenti lobbies LGBT che si prefiggono l’obiettivo del trionfo del
desiderio soggettivo e individuale come diritto a livello globale, abbiamo il
dovere di destarci per affermare l’assurdità e l’inaccettabilità della visione
dell’uomo scisso dal bio-logico, cioè dalla natura.
E’ questa una “missione” sempre più ostica, poiché chi “difende l’evidenza”,
rischia di essere additato come “un fobico”, ossia un portatore di fobie, cioè di
paure irrazionali, immotivate e sproporzionate nei riguardi di qualcosa che
pericolo non è. E, la fobia più clamorosa è “l’omofobia”, la patologia che
affligge chiunque esprima posizioni di non adeguamento alle visioni
espresse.
Per l’ “ideologia di genere”, dunque, l’omofobia è l’etichetta per indicare,
stigmatizzando, chiunque è in disaccordo con il pensiero dominante, e chi
manifesta o difende la sua convinzione è ritenuto un malsano, e un
aggressore da isolare, correggere e contenere. Da qui, il tentativo per ora
fallito, di introdurre nel Codice Penale Italiano il “reato di omofobia”.
Da quanto affermato comprendiamo la gravità e la pericolosità di questo
inquietante capovolgimento della realtà, già accaduto nel passato con le
dittature politiche. Ma, “questa dittatura”, è più brutale essendo “ideologica”, e
avendo come finalità l’abolizione del concetto di natura, e di conseguenza di
ogni fondamento antropologico.